Non ho molto da dire su questo dicembre, ormai da tempo non mi lascio travolgere dalla frenesia natalizia. Negli anni ho imparato ad attendere alle incombenze natalizie – sì, diciamocelo, molte sono vere incombenze per non dire grane – con estrema efficienza.
Non amo i giri per negozi che instillano in me bisogni e necessità che ignoravo d’avere, né gradisco la maratona di cene nelle quali sopra la gioia conviviale aleggia il dovere, la convenzione, l’obbligo sociale.
Dobbiamo assolutamente vederci prima di Natale!
Perché per forza prima? Dopo non avremo più voglia di trascorrere del tempo insieme? In tal caso facciamoci un favore e non vediamoci né prima, né durante, né dopo!
Sono un po’ un Grinch, o se preferite uno Scrooge (io lo preferisco), ma ci sono aspetti di questo periodo che mi affascinano.
Amo le luci di Natale, adoro la città che si accende di ghirigori scintillanti progettati per stupire, meravigliare, far sognare.
Dicembre è un ponte magico tra la fine di un anno e il principio di un altro, ed è bello che questa transizione sia guidata da una scia di stelline elettriche e intermittenti.
Il mio 2025 non è stato un anno sfavillante, ho lavorato nell’ombra e a testa china; ho seminato e nel 2026 spero di raccogliere i frutti.
Due frutti pendono già dal ramo, il più maturo lo coglierò a febbraio ed è la realizzazione di un sogno antico, cominciato nei primi anni duemila.
SCRIVERE PER I BAMBINI
Negli anni zero desideravo scrivere per bambini e ragazzi, furono quelli i primi manoscritti che diedi in pasto agli editori, e che tornarono indietro con l’ormai estinta lettera di rifiuto.
Com’è cambiato il mondo!
A quei tempi i rifiuti agli aspiranti scrittori giungevano in forma cartacea, dolorosi ma concreti. Si potevano accartocciare, magari ridurre in coriandoli e poi si andava avanti.
Nel giro di pochi anni, però, il rifiuto è divenuto implicito, silenzioso e sottinteso: si invia una email al sito dell’editore e si aspetta, si aspetta, si aspetta…
E nulla accade.
Oggi per pubblicare non ho più bisogno d’infilare proposte editoriali nella buca delle lettere, né di lanciarle nel vuoto cosmico digitale (colgo l’occasione per ringraziare la mia agente!), questo però non significa che ogni mio progetto vada in porto con facilità.
Non è stato semplice né veloce pubblicare la mia prima storia per ragazzi, ma daje e daje, ce l’ho fatta e a febbraio sarà finalmente sugli scaffali delle librerie.
TEATRO
C’era poi un altro sogno, realizzato in parte e poi messo in pausa: il teatro.
Ho recitato per molti anni, ma poi le responsabilità della vita adulta, una malattia genetica e altre vicissitudini (non tutte negative, anzi…), mi hanno costretta a mettere i miei progetti teatrali in pausa.
Quest’anno però ho lavorato alla messa in scena di un mio testo, insieme alla regista Carla Carucci e, se tutto andrà secondo i piani, debutteremo nella stagione estiva 2026.
ROMANZI
E i romanzi? Sto ricevendo molti messaggi dai miei lettori che mi invitano a muovere… la penna. La sto muovendo, non si è mai fermata, ho una storia pronta e un’altra quasi conclusa.
Un conto però è scrivere, un altro e pubblicare! Non sono certa di quando – e se – queste storie arriveranno ai lettori, ma m’impegnerò affinché ciò accada al più presto.
Vi saluto lettrici e lettori, ci rileggiamo nel 2026 e vi auguro un buon Natale e un nuovo anno ricco di emozioni, successi e allegria.



