Cari amici lettori,
è giunto anche quest’anno il momento degli auguri natalizi e dei correlati ringraziamenti.
Grazie per essere stati con me durante il 2017 seguendo le mie prodezze su questo sito, sul mio blog comico Patataridens e nella web serie umoristica “(quasi) Scrittrice” dedicata agli scrittori esordienti.
Un enorme, specialissimo grazie va a coloro che hanno letto il mio ultimo libro “Le Profumiere” (Imprimatur Editore) e magari hanno voluto farmi pervenire le proprie impressioni.
Grazie infine a chi mi segue sin dal primo libro e a chi mi ha scoperto da poco, forse proprio adesso, leggendo questo post.
Ma basta ringraziamenti e salamelecchi natalizi, parliamo di obiettivi e buoni propositi, che insieme a lenticchie e cotechino sono i piatti tipici di fine anno.
Come sono andati i vostri progetti 2017?
I miei sono stati praticamente tutti realizzati, anche se ognuno con un certo ritardo sulla tabella di marcia.
Una cosa però non l’ho portata a termine, una robetta semplice semplice, che mi trascino da più di due anni: riappaiare il mucchio dei calzini spaiati.
Quando il fenomeno “calzino spaiato” ha incominciato a dilagare, ho commutato un cassetto in centro d’accoglienza per calzini orfani. L’Opera pia del calzino ramingo, non ha tuttavia favorito molti ricongiungimenti famigliari, l’unico risultato tangibile è stato l’aver occupato un cassetto.
E a proposito di cassetti, come scrittrice non posso fare a meno di pensare ai miei romanzi nel cassetto, quelli cioè non ancora pubblicati che ad oggi hanno raggiunto la quota di tre.
Riusciranno i tre reietti a evadere dal metaforico e claustrofobico cassetto, nel corso del 2018?
Ovviamente non sono in grado di pronosticarlo, ciò che so per certo è che trattandosi di romanzi completi, il loro destino è certamente migliore di quello di un calzino spaiato, privo di utilità, scopo e dignità.
Anche i cassetti letterari hanno talvolta il loro calzino spaiato, ovvero il romanzo incompleto, quello tirato giù di getto per metà, talvolta tre quarti, e poi abbandonato, proprio come un calzino single sul fondo del cesto della biancheria sporca.
Nel più oscuro angolo del mio cassetto letterario ho anch’io un calzino spaiato, ed è un romanzo tragicomico che iniziai a scrivere nella lontana e felice estate del 2014, a Lanzarote.
La storia ha per protagonista un’immigrata giunta in Italia da molto (ma molto) lontano, per la precisione da un altro pianeta.
In sua compagnia, fino a poco tempo fa, giaceva un altro calzino letterario riappaiato nel 2017, e ora facente parte dei tre romanzi completi.
Immagino che la vita dell’ultimo romanzo-calzino sia ancora più triste, ora che è rimasto solo, ecco perché nel 2018, ho intenzione di completarlo.
Sì, l’ho detto e ora dovrò farlo!
Se un buon proposito si esplicita è necessario portarlo a termine, pena perderci la faccia, ecco perché mi guardo bene dal dichiarare di voler perdere peso, smettere di fumare o dedicarmi con più passione alle faccende domestiche.
Buone feste e buoni propositi a tutti!